Lapavera

Scegli il lavoro che ami e non lavorerai neppure un giorno in tutta la tua vita.

– CONFUCIO –

Lapavera è l’inizio di un intreccio nuovo, è la tradizione unita alla sperimentazione di materiali e trame, un mestiere antico inserito nel contesto odierno che non cancella il passato ma lo integra aprendo nuovi orizzonti…

Lapavera è l’inizio di un intreccio nuovo, è la tradizione unita alla sperimentazione di materiali e trame, un mestiere antico inserito nel contesto odierno che non cancella il passato ma lo integra aprendo nuovi orizzonti…

Mi chiamo Denis, ho scelto questa strada nel 2019 per realizzare me stesso, trasformando un bellissimo hobby in un lavoro.

Un azzardo, un lasciare tutto e ripartire, una sfida.

 

Partendo dalla classica impagliatura in erba palustre, passando per l’utilizzo di vari materiali tipici per impagliare come i cordini di carta sono arrivato a sperimentare tanti materiali per poter proporre ai miei clienti le più diverse soluzioni, partendo dal loro gusto e stimolandoli a vedere oltre la tradizione.

Ci sono così tante possibilità che ognuno può trovare la propria personalizzazione dando un tocco di unicità al prodotto.

 

Mi propongo anche al mondo del business, a chiunque voglia realizzare un prodotto o una serie di prodotti che abbiano al proprio interno un intreccio sia esso una seduta, una borsa, un cesto, o altri complementi di arredo.

Sarò felice di fornire la mia consulenza e progettare insieme qualcosa che soddisfi le diverse esigenze .

 

Ho avuto la fortuna di conoscere un bravo maestro impagliatore che mi ha dato tanto, non solo a livello tecnico, e ho deciso di fare anche io nel mio piccolo qualcosa per tramandare questo mestiere proponendo dei corsi e workshop.

Con queste attività cerco di dare la possibilità alle persone di sperimentare con le proprie mani e creare, intrecciando. 

 

Le corde hanno un proprio senso e una propria vita da sole ma quando si intrecciano con altre corde diverse, per materiali o usi, possono creare un qualcosa di unico che esalta le particolarità di entrambe.

Mi piace vedere in questo una similitudine tra intreccio e incontro.

Incontrare persone crea sempre un intreccio.

Non esitare quindi a contattarmi per qualsiasi cosa! Intrecciandosi possono nascere meraviglie!

Il compito principale nella vita di ognuno è dare alla luce se stesso.

– Erich Fromm –

Il compito principale nella vita di ognuno è dare alla luce se stesso.

– Erich Fromm –

Perché “Lapavera”?

La “pavera” è una parola del dialetto reggiano, in italiano “carice”, una varietà di piante che cresce nei canali, con foglie lunghe, sottili e taglienti. Veniva raccolta nella bassa reggiana, e in parte viene ancora raccolta, per poi essere utilizzata per impagliare le sedie. Così, questa attività che ho chiamato Lapavera, vuole omaggiare la tradizione rurale che vedeva le persone utilizzare queste foglie arrotolate con maestria per creare i cordoni che servivano per impagliare le sedie campagnole.

Le foglie venivano tagliate prima dell’estate, stando ben attenti a non sradicare la pianta, fatte essiccare nel periodo più caldo, ma non alla luce diretta del sole, per poi essere utilizzate al bisogno, soprattutto nel periodo invernale quando il grande lavoro nei campi era in stand-by e ci si poteva dedicare a questo tipo attività nelle aie e nei cortili, lavorando fianco a fianco con i vicini.

Ritengo molto importante non dimenticare le tradizioni e fare memoria, nello stesso tempo, sto scoprendo ogni giorno come sia importante evolversi e, traendo insegnamenti dal passato, andare oltre, cercando di unire il “vecchio” e il “nuovo”, liberando la creatività!

Perché “Lapavera”?

La “pavera” è una parola del dialetto reggiano, in italiano “carice”, una varietà di piante che cresce nei canali, con foglie lunghe, sottili e taglienti. Veniva raccolta nella bassa reggiana, e in parte viene ancora raccolta, per poi essere utilizzata per impagliare le sedie. Così, questa attività che ho chiamato Lapavera, vuole omaggiare la tradizione rurale che vedeva gli “scràner”, i seggiolai, utilizzare queste foglie arrotolate con maestria per creare i cordoni che servivano per impagliare le sedie campagnole.

Le foglie venivano tagliate prima dell’estate, stando ben attenti a non sradicare la pianta, fatte essiccare nel periodo più caldo, ma non alla luce diretta del sole, per poi essere utilizzate al bisogno, soprattutto nel periodo invernale quando il grande lavoro nei campi era in stand-by e ci si poteva dedicare a questo tipo attività nelle aie e nei cortili, lavorando fianco a fianco con i vicini.

Ritengo molto importante non dimenticare le tradizioni e fare memoria, nello stesso tempo, sto scoprendo ogni giorno come sia importante evolversi e, traendo insegnamenti dal passato, andare oltre, cercando di unire il “vecchio” e il “nuovo”, liberando la creatività!

Personalmente devo ringraziare il mio maestro impagliatore, Sergio, che mi ha fatto conoscere la passione per l’intreccio e ha risvegliato in me qualcosa che forse era solo assopito mentre ero impegnato in tutt’altro.
Da piccolo amavo le costruzioni, ideare qualcosa da zero, inventare sempre cose nuove.
Ora, mi sento di avere rinvigorito questa fiamma che da luce a questa esperienza e mi fa sperimentare continuamente, intrecciando e impagliando…

Personalmente devo ringraziare il mio maestro impagliatore, Sergio, che mi ha fatto conoscere la passione per l’intreccio e ha risvegliato in me qualcosa che forse era solo assopito mentre ero impegnato in tutt’altro.
Da piccolo amavo le costruzioni, ideare qualcosa da zero, come molti bambini credo.
Ora, mi sento di avere rinvigorito questa fiamma che era diventata fioca e che ora sta dando luce a questa esperienza.

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